Carlo Alberto Sitta

C.A. Sitta nella sede dellUniversita per la terza etàNato a Medolla, Modena, nel 1940, ha praticato la poesia, inizialmente, attraverso una fase di scritture sperimentali, esemplificate da alcune opere quali IN/FINITO (Geiger, Torino, 1968); Magnetodrome (Agentzia, Parigi, 1971); Animazione (Geiger, Parma, 1974). Successivamente, in un recupero della scrittura in senso semantico, ha pubblicato: La sesta terra (Società di Poesia, Milano 1985); Il principe errante (Edizioni del Laboratorio, Modena, 1989); L’anima virtuale (Book Editore, Bologna, 2000); Museo degli astri (Edizioni del Laboratorio, Modena, 2006). Nel 2009 ha pubblicato una prosa di viaggio: India Minima – cronaca di un viaggio annunciato (NEM Editore). Nel 2017 ha firmato, per le Edizioni del Laboratorio, due volumi “gemelli”: “I generi e il gesto” e “L’età del gesto”, complementari in quanto ricostruiscono, documenti e cronaca, gli Anni della sperimentazione letteraria e artistica dagli Anni Sessanta. Sempre per le Edizioni del Laboratorio ha fondato e diretto la Rivista di poesia Steve (dal 1980).  Per le Edizioni del Laboratorio ha fondato e diretto la Rivista di poesia Steve (dal 1980); la collana i “libri di Steve” (dal 1986); la Newsletter aperiodica Plurabelle (dal 2001).
Dal 1968 ha collaborato, fra le altre, alle storiche riviste “Il verri”, “Nuova Corrente”, “Il caffè”, “Carte Segrete”, “Uomini e idee”, “Periodo ipotetico”, “Cervo volante”, “La Corte”, “Change”, “Invisible City”, “Opus International”, “VH 101”, “Yale Italian Poetry” e altre. Negli Anni Settanta è stato redattore delle riviste “Tam Tam” e “L’Humidité”.
Ha tradotto dal francese opere di Pierre Albert-Birot, Jean Tardieu, Jaques Henric, Patrick Boumard.
Ha curato numerose antologie di poesia contemporanea, per le Edizioni del Laboratorio e altre Editrici.
Ha organizzato, attraverso il Laboratorio di Poesia, diversi Convegni, fra cui: L’Orizzonte di bruma (luoghi del Novecento poetico in Emilia), curandone la pubblicazione degli Atti (Modena, Edizioni del Laboratorio, 2002); Il Governo della Poesia, 2004; Guanda, Delfini e la cultura modenese (2007).
Ha fondato nel 1979 il Laboratorio di Poesia di Modena, di cui resta Presidente in carica.

Marco Fregni

FregniMarcoMarco Fregni è nato nel 1956 a Carpi (Mo). È stato tra i Soci Fondatori del Laboratorio di Poesia di Modena (1979) e della rivista di poesia Steve, di cui è redattore e collaboratore. Sul periodico del Laboratorio ha pubblicato numerosi saggi critici su autori contemporanei italiani, racconti e poesie. È presente sia in diverse antologie delle Edizioni del Laboratorio come “Novantacinque” (1995), “L’orizzonte di bruma” (2002), “Il governo della poesia” (Atti, 2004), sia su altre riviste letterarie a livello nazionale e internazionale (tra cui: Italian Poetry Review, La Mosca, Il Segnale, Il Foglio Clandestino, Capoverso, Satura, Monte Analogo, Periferie, L’Ortica), o in formato elettronico, come Vico Acitillo Poetry-Wave. Suoi lavori sono ospitati su alcuni blog poetici tra cui “Dedalus”, e “Radici delle Isole”. Da un suo testo teatrale “Il volo sublime” è stata tratta, nel 2003, una sceneggiatura cinematografica poi tradotta in un cortometraggio dall’omonimo titolo. Ha pubblicato nel 2004, con lo pseudonimo Gian Marco Visconti, il libro “Racconti dell’uomo grigio” per le Edizioni Progetto Cultura, (Roma) che attualmente, con traduzione in inglese, è giunto alla terza ristampa. A tale edizione, oltre alla prefazione di Carlo Alberto Sitta, si è aggiunta un commento finale di Mario Moroni e, in quarta di copertina, una nota di Giorgio Barberi Squarotti. Nel 2007 è uscito, per le Edizioni del Laboratorio (Modena) e con prefazione di Elio Grasso, il volume di poesie “Dialoghi con il padre”,(vincitore Premio Speciale Giuria Astrolabio 2010, vincitore del secondo premio Beppe Manfredi, opera prima, Città di Fossano, 2009; Finalista Premio Città di Tortona 2009; Menzione di Merito XXII edizione premio Lorenzo Montano). Da questo volume è stato tratto e rappresentato un lavoro teatrale dal titolo omonimo. Sul suo sito ufficiale, oltre ad una ricca sintesi di scritti creativi, sono visibili anche numerosi interventi critici di altri Autori che riguardano il suo lavoro. Attualmente fa parte della giuria del prestigioso premio per sceneggiature, regia e musiche cinematografiche “Carlo Rustichelli”. Indirizzo email: marco.fregni@alice.it

Marie-Louise Lentengre
(Parigi 1944 – Bologna 1998)

ac ML LentengreMarie-Louise Lentengre, nata nel quartiere della Villette a Parigi nel 1944, dopo aver frequentato il Liceo “Jules Ferry”, si iscrive alla Sorbona per ottenere la Licence in Italiano. Nel 1966 incontra Carlo Alberto Sitta, col quale va a vivere prima a Bologna, poi a Modena. Nel 1972 si laurea in Lingua e Letteratura Francese presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, discutendo una tesi su Roland Barthes. Scrive sia in francese che in italiano i suoi primi saggi critici, indagando autori del Novecento (Pierre Alberto-Birot, Apollinaire, Max Jacob, Roland Barthes, la Neo-Avanguardia italiana, ecc.). In seguito scriverà su Jean Tardieu, Charles Baudelaire, Yves Bonnefoy, Francis Ponge, e sui poeti italiani di “Tam Tam”, rivista di cui diventa redattrice. Suoi studi e traduzioni appaiono in numerose altre riviste, quali “Il Verri”, “Periodo Ipotetico”, “Francofonia”, “La Nuova Rivista Europea”, “Lectures”, “Impasses”, “VS”, “Change”, “Tam Tam”, e “Steve”, di cui è co-fondatrice. Fra i suoi libri: “Apollinaire et le nouveau lyrisme” (da Mucchi, 1984, e poi da j. m. Place,1996); “Pierre Albert-Birot – l’invention de soi” (J. M. Place, 1993); “De Baudelaire à Ponge” (Alinea, 1990); “Jean Tardieu – un poète parmi nous” (J. M. Place, 2003); “Introduction à la découverte de la poésie française” (Bologna, Clueb, 2001). Un lavoro di importanza capitale è la sua ricostruzione del romanzo-epopea Grabinoulor, di Pierre Albert-Birot, che ha curato nella sua redazione definitiva, consentendone la pubblicazione integrale da parte dell’editore Jean-Michel Place (1991). In italiano ha pubblicato saggi su Juri Lotman, Jaqueline Risset, Max Jacob, Claude Courtot, i Poeti di “Tam Tam”, e altri. Ha lasciato diversi inediti, corrispondenze, interventi, disegni, progetti.
E un grande vuoto, un grande rimpianto.

Giulio Leoni

az giulio leoniGL è nato a Roma nel 1951. Appassionato da sempre di poesia, vi si è dedicato sin dagli anni universitari, laureandosi con una tesi sui linguaggi non lineari della poesia visiva. Ha collaborato con testi e articoli alle più importanti riviste poetiche degli anni settanta e ottanta, comparendo in numerose antologie del tempo e ha diretto la rivista “Symbola”, dedicata alla poesia sperimentale. Ha insegnato lettere nelle scuole superiori, e per alcuni anni ha tenuto un corso di Teoria e tecnica della scrittura creativa presso la Sapienza di Roma.
All’interesse critico ha poi unito una parallela attività creativa che, seppure in modo discontinuo, lo accompagna tuttora. Suoi testi, oltre che su riviste, sono raccolti in tre volumetti di poesia: “Nel tempo”, “Gli Alti Madrigali” e “Rethorica a Marianna”.
Anche se a partire dal nuovo secolo la sua attenzione si è rivolta prevalentemente alla narrativa, campo nel quale ha pubblicato una quindicina di romanzi, non ha tuttavia abbandonato l’attività poetica ed prossimo all’uscita un nuovo volumetto, “Canzonario”, che comprenderà tutta l’ultima produzione.

Giuliano Mesa
Salvaterra (RE) 1957 – Napoli 2011

G MesaGiuliano Mesa, pseudonimo di Giuliano Rossi, nasce a Salvaterra, in provincia di Reggio Emilia, nel 1957. Pubblica una prima raccolta di versi, “Schedario”, con Geiger editore, nel 1978. Nel 1979 collabora con Carlo Alberto Sitta, Mario Moroni, Marco Fregni, Marie-Louise Lentengre e Giulio Leoni alla fondazione del Laboratorio di Poesia di Modena, e nel 1980 è tra i fondatori di STEVE, rivista di poesia. Sul numero 2 di STEVE (1981) pubblica una poesia di alto spessore lirico: “Before morning we shall be here”, che la rivista ripubblicherà, in segno di omaggio per la morte prematura dell’Autore, sul n. 41 (2011). Lascia l’Emilia, e il Laboratorio di Poesia, obbedendo alla sua natura nomade. Nel 1985 termina il lavoro della sua seconda opera (“Poesie per un romanzo d’avventura”), destinata però a rimanere parzialmente inedita sino al 2010. Nel 1992 esce “I loro scritti”, prima parte del libro omonimo. Nel 1996 scrive il poema “Da recitare nei giorni di festa”. Nel 1997 pubblica “Improvviso e dopo”, seconda parte dei “Loro scritti” (che comparirà raccolta in volume solo nel 2010). Nel 1999 scrive il poemetto “chissà”, che vedrà la luce qualche anno più tardi. Nel 2000 escono i “Quattro quaderni”. Pubblica il saggio, fondamentale, “Frasi dal finimondo”, in cui afferma in modo netto la necessità che la poesia si faccia carico delle tragedie della storia. Nel gennaio 2001 termina il testo del poema “Tiresia”, che negli anni successivi reciterà in molti teatri italiani ed europei, con le musiche del compositore Agostino Di Scipio. Nel 2002 comincia il lavoro alla sua ultima opera, “nun”, destinata a restare incompiuta. Dal 2008 si intensifica la sua riflessione letteraria e civile, già affidata a molti saggi usciti su rivista. Tiene, a Roma, un ciclo di conferenze su autori come Leopardi, Baudelaire, Celan, Amelia Rosselli, Beckett. Ne escono alcune pubblicazioni, tra cui primeggia il breve libro “Domande. Da Samuel Beckett”. Esce il saggio “Al giorno d’oggi. Sulla rassegnazione”. Nel 2010 escono le “Poesie. 1973-2008”, raccolta di tutte le sue opere poetiche, comprese le “Poesie per un romanzo d’avventura” complete, e tutte le sezioni ultimate di nun, cui però continua a lavorare. Nel 2011 vede la luce il saggio “Biografie perdute”, risalente a qualche anno prima, intorno all’obbligo di un fondamento etico per la scrittura. Muore in agosto dello stesso anno.

Mario Moroni

moroni webMario Moroni è nato a Tarquinia (VT) nel 1955. Dal 1989 vive negli Stati Uniti dove ha insegnato all’Università di Yale e a Colby College. Attualmente insegna italiano all’università di Binghamton. Ha pubblicato sette volumi di poesie e uno di prose poetiche: Dall’assoluta attualità (Geiger, 1979), I racconti (Ripostes, 1985), La composizione del tempo (Edizioni del Laboratorio, 1988), Paesaggi oltre (Anterm, 1989, Premio Lorenzo Montano), Tutto questo (Oedipus, 2000), Le terre di Icaro (Book, 2001), Brevi storie dell’ospite assente (Ed. del Laboratorio, 2002), Icarus’ Land (Lietocolle, 2006). Sue poesie e testi di poetica sono apparsi su «Antologia Geiger», «Carte segrete», «Anterem», «Cervo volante», «Steve», «Terra del fuoco», «Invarianti», «Novilunio», «Gradiva», «Chelsea», «L’anello che non tiene», «Yale Italian Poetry», e sulle antologie Poesia Italiana Oggi (1981), Viaggio al termine della parola (1981), …a cominciare da zeta (1986), Le radici della poesia (1987), La poesia nel Lazio (1988), Poesia italiana della contraddizione (1989), Terza ondata. Bologna: ES/Synergon, 1993, Paesaggio (1993), Scritture di fine Novecento (1998), Dal Po al Potomac (1998), Akusma (2000), Trent’anni di Novecento (2005) e Poets of the Italian Diaspora (2013). Come critico letterario Mario Moroni ha pubblicato Essere e fare (Luisè, 1991), La presenza complessa (Longo, 1998), Al limite (Le Monnier, 2007) ed è stato il curatore di tre volumi di saggi: 92 Italian Modernism, con Luca Somigli (U. of Toronto Press, 2004), From Eugenio Montale to Amelia Rosselli, con John Butcher (Troubador Press, 2004) e Neoavanguardia con P. Chirumbolo e L. Somigli (U. of Toronto Press, 2010). Con il compositore Jon Hallstrom, Mario Moroni ha prodotto Reflections on Icarus’Land, un dvd per voce, musica elettronica e immagini. Inoltre ha elaborato una versione del poema Recitare le ceneri per voce recitante, voce soprano e pianoforte con il compositore David Gaita, versione eseguita in occasione di vari festivals e incontri di poesia.
Contatti: 11 Davis street, Binghamton, NY 13905, USA. Indirizzo email: mmoroni@binghamton.edu